1 gennaio 2014 – L’anno passato il Manchester United dominò la Premier League, che puntualmente vinse, eppure perse in casa contro il Tottenham; quest’anno la musica è cambiata, compresa la guida in panchina, eppure la musica è la stessa: gli Spurs vincono all’Old Trafford, 2-1 per la squadra di Tim Sherwood che da quando ha sostituito André Villas-Boas sulla panchina dei londinesi ha ottenuto 10 punti in 4 partite. Per i ragazzi di David Moyes, invece, una battuta d’arresto in qualche modo non preventivata: dal ko interno col Newcastle datato 7 dicembre, i rossi di Manchester avevano ottenuto 4 vittorie di fila in campionato (e una in League Cup), risalendo la china in classifica ma con la sconfitta di oggi vengono scavalcati proprio dal Tottenham scivolando a ben 11 punti dall’Arsenal capolista.
Nella prima frazione i padroni di casa sono apparsi volenterosi e in palla, anche se sono stati gli ospiti ad avere tre occasioni nitide: Lennon ha sparato su De Gea prima che Emmanuel Adebayor sbloccasse la partita con uno splendido stacco di testa su cross di Eriksen, quindi Soldado per un soffio ha mancato il raddoppio. Come detto, però, lo United ha avuto sempre il match in mano almeno a livello di possesso palla, non abbastanza per evitare l’ennesima ripartenza dei londinesi che hanno raddoppiato con Christian Eriksen con annessa dormita di Valencia. La reazione di Rooney e soci è rabbiosa, in 60 secondi accorciano le distanza con un pallonetto delizioso di Danny Welbeck al 67′ su assist di un sempre più a suo agio Jaunzaj. Venti minuti di assedio non scalfiscono il fortino del Tottenham che al fischio finale di Webb può tirare un bel sospiro di sollievo.
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